I FUTURE MAKER
Piero Basilici
Piero Basilici, 25 anni e palermitano di nascita, esalta la curiosità come istinto chiave per differenziarsi e spiega come il segreto del successo sia "dimenticarsi dei propri successi".
Piero Basilici, 25 anni e palermitano di nascita, esalta la curiosità come istinto chiave per differenziarsi e spiega come il segreto del successo sia "dimenticarsi dei propri successi". Uno dei primi dizionari avuti a scuola, da piccolo, riportava nell’ultima pagina tutte le bandiere degli Stati del mondo. Piero ricorda: “Ero estasiato da tutti quei colori e dal modo in cui si combinavano tra loro, ma i nomi delle nazioni non erano scritti. Quindi ogni giorno, mosso da curiosità, ne cercavo un paio e presto ho finito per riconoscerle tutte a memoria. La curiosità è la forza che mi porto dietro da più tempo”.
Attratto dalle lingue straniere, durante il liceo Piero ha iniziato uno dei suoi progetti più singolari, quello di imparare più lingue possibili, aggiungendo allo studio di inglese, francese e spagnolo quello della lingua araba. Ha poi intrapreso un percorso accademico a Bologna, dove si è laureato in Management e Marketing e specializzato in Direzione Aziendale, con una tesi sull’espressione del sé e la personalizzazione di prodotto. Descrive così gli anni degli studi: “Durante il percorso universitario mi sono sempre dato da fare, con borse di studio e numerosi tirocini (prima in un importante istituto di credito, dopo in una società di revisione contabile e infine in una start up di accessori per sport estremi). Il fatto di non essere mai rimasto con le mani in mano è una cosa di cui vado molto fiero”.
Si reputa una persona umile, ma allo stesso tempo uno che non si accontenta: se sa che qualcosa può essere migliorato, allora si diverte a studiarlo e a proporre delle soluzioni per innovare quel sistema. Se dovesse descriversi in una frase? Piero sceglie di citare la sua insegnante di latino del liceo, che lo descriveva come “gutta cavat lapidem”: una goccia che scava nella roccia non con la forza, ma con costanza e perseveranza. Goccia dopo goccia si possono raggiungere infatti risultati molto ambiziosi.
“Adoro reinventarmi. Sono siciliano ma ho scoperto recentemente la passione per la montagna, quindi sono sempre in cerca di nuovi percorsi di trekking e di nuove vette da esplorare. Sono affascinato dalla metafora della vita come risalita faticosa che però alla fine ti ripaga con i paesaggi mozzafiato”. Tra le sue grandi passioni c’è il cinema, che coltiva con la lettura di autobiografie e interviste dei suoi registi preferiti, Kubrick e Lynch su tutti gli altri. Ma non solo, adora anche ascoltare il blues e il rock e da due anni ha imparato a suonare l’armonica diatonica da autodidatta, uno strumento apparentemente molto semplice ma che richiede tanto studio.
Da un anno vive a Milano dove lavora in una multinazionale del settore energetico nell’ufficio dei modelli per le valutazioni economiche dei progetti, una posizione stimolante che rappresenta il giusto compromesso tra doti qualitative e quantitative.
“Una tappa fondamentale della mia crescita personale è stato il progetto The Future Makers. In mezzo a quei talenti, l’aria che si respirava era veramente frizzante: non importavano età, provenienza geografica o corso di laurea di appartenenza, c’erano soltanto ragazzi con tanta voglia di fare e di lasciare il segno. L’insegnamento più prezioso? Dimenticarsi dei propri successi. Ogni mattina quando mi alzo butto via le vittorie del giorno prima: è l’unico modo per non essere mai sazi e per focalizzarsi sul futuro. Non vedo l’ora di sbagliare, imparare e scoprire nuove passioni”.