I FUTURE MAKER

Martina Bianchi

“Sono appassionata di fotografia per fissare in uno scatto momenti che diventeranno orme del passato o ricordi di sorrisi e scherzi”.

“Sono Martina Bianchi, ho 25 anni e vivo a Olgiate Comasco, un comune in provincia di Como. Mi definisco empatica, solare e dinamica”.

 

Martina è impegnata in tante attività diverse, che le permettono di stare con diverse persone da cui imparare e crescere.In particolare, è appassionata di fotografia “per fissare in uno scatto momenti che diventeranno orme del passato o ricordi di sorrisi e scherzi”. Ma non solo. “Sono affascinata dalle montagne, giganti silenziosi che ci mettono alla prova”.

 

Martina si è laureata ad aprile in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, con una tesi che propone un modello di costo che considera l’intero ciclo di vita del prodotto per l’additive manufacturing. L’indirizzo di specializzazione che ha scelto è Sustainable Operations Management and Social Innovation, che le ha permesso di approfondire argomenti come la sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e sociale. “Sono curiosa e mi piace imparare. Infatti, anche se il mio percorso universitario si è concluso (per ora), cerco di approfondire alcuni argomenti e impararne di nuovi leggendo e facendo corsi online”.

 

Gioca a pallavolo fin dalle elementari: “Uno sport che mi ha insegnato non solo a stare in una squadra, ma a viverla: condividere vittorie, sconfitte, momenti di difficoltà e raggiungere obiettivi con persone che diventano amici, punti di riferimento e di confronto. Alla pallavolo associo alcuni dei ricordi più belli della mia infanzia e credo che la mia capacità di lavorare in gruppo dipenda proprio da quello che il fare parte di una squadra mi ha trasmesso. Sono convinta che l’insieme non sia la somma dei singoli ma molto di più. Insieme si possono raggiungere traguardi che da soli non si potrebbe”.

 

Martina è venuta a conoscenza dell’evento The Future Makers da una compagna di corso che raccontava della sua esperienza ed è stata letteralmente contagiata dal suo entusiasmo. Così è iniziato il suo processo di selezione, che l’ha portata a quel 19 giugno. “Fin dal primo momento si è respirata un’atmosfera di curiosità, entusiasmo e timidezza. Svanita la timidezza, sono iniziate chiacchiere, risate, consigli, condivisione di sogni, desideri, obiettivi presenti e futuri. Ognuno, con il suo background e la sua storia, aveva un episodio da raccontare, capacità e conoscenze da condividere con gli altri. In men che non si dica siamo diventati un gruppo affiatato e coeso. Chi alle prese con la tesi, chi con gli esami, chi con i primi passi nel mondo del lavoro, ognuno a modo suo ma condividendo una grande voglia di fare e di cambiare, di conoscere e di dare il proprio contributo”.

 

“Mentor, speaker e tutor ci hanno accompagnato in quei quattro giorni in un percorso tra i trend tecnologici ed economici che stanno caratterizzando la nostra epoca. Tra tanti consigli, suggerimenti e spunti di riflessione per il futuro. Ci siamo lasciati con una promessa: non perderci e non perdere quello che si era creato in quei quattro giorni”.

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