I FUTURE MAKER

Alessandra Caradonio

“Essere selezionata tra più di 5 mila musicisti nel mondo è stato il primo vero successo che mi ha reso consapevole del fatto che, se una cosa è ardentemente desiderata, le probabilità di ottenerla aumentano notevolmente”.

Con una citazione di Alber Einstein a fare da guida – “La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre” – Alessandra Carandonio, barese di 22 anni, inizia a raccontarsi: “Ho frequentato il liceo scientifico e, successivamente, il Politecnico di Bari cercando sempre di ritagliare momenti dedicati a me stessa.

 

Quando avevo 13 anni decisi di affrontare la mia prima vera sfida: iscrivermi a un’accademia di musica. Il canto, come vera valvola di sfogo all’età di 16 anni, mi permise di partecipare alla selezione di un ambito programma, tenuto a Perugia durante l’Umbria Jazz, realizzato dal Berklee College of Music di Boston. Essere selezionata tra più di 5 mila musicisti nel mondo è stato il primo vero successo che mi ha reso consapevole del fatto che, se una cosa è ardentemente desiderata, le probabilità di ottenerla aumentano notevolmente”.

 

Forte di questa esperienza, Alessandra ha trovato la chiave per coniugare passione e studio grazie a una frase di Leibniz “La musica è una matematica che s’ignora”. “Da qui la decisione di cominciare una carriera universitaria che mi consentisse di apprezzare ogni singolo momento di studio. Ho intrapreso una carriera matematico/ingegneristica perché le radici della disciplina affondano nel ‘problem solving’, processo cognitivo che ha da sempre stimolato la mia naturale propensione all’analisi e alla soluzione di dinamiche complesse”.

 

Il capitolo di The Future Makers inizia due anni fa, nell’inverno del 2015: “Mi resi conto che dovevo ‘aprire’ la mente a 360 gradi. Così mi informai e scoprii il programma. Ho sempre avuto particolare interesse nei confronti della consulenza strategica di business. Decisi quindi di mandare la mia candidatura. Avevo solo 19 anni e colsi al volo questa sfida, volevo partecipare a tutti i costi. Mi impegnai quindi per rientrare tra i 100. Con grande felicità ed entusiasmo, partii per quei giorni di full immersion. Ascoltare gli speakers parlare, sentire le esperienze lavorative di Claudio Descalzi o i consigli di Andrea Guerra mi rese davvero orgogliosa di essere lì. Tutt’ora conservo dentro di me quella tempesta di informazioni, nozioni e emozioni”.

 

Il cammino di Alessandra è proseguito con sei mesi di studio a Barcellona: “Un’esperienza internazionale da cui ho imparato nuovi metodi di studio, migliorato alcune skill e lavorato sul teamworking”. Dopo la laurea triennale è ora iscritta al primo anno della magistrale in Innovazione digitale e Industria 4.0.

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